Ciambelle?

Lahja, Nocturna, Elemmire - 21 maggio 2015

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  1. I'm_your
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    22.12 Cittadina di Emetria (Peredhil) Lahja Alto Decano delle Lande Oscure L'Alto Decano delle Lande Oscure si trova ancora all'interno dell'ospedale da campo allestito nei pressi di quella porta cittadina che è la più prossima al campo di battaglia. Arrivano i feriti, i morenti o semplici pazienti e lei, con quel piglio da ex ufficiale medico della flotta militare della propria nazione d'origine, smista tutti per le varie posizioni. Ha chiamato i macellai per le amputazioni, le sarte per le operazioni di ricutura, le lavandaie per prendersi l'incarico di pulire i panni ed i fabbri per pulire le armi/armature dei morti così da poterle assegnare ai vivi. Ora, però, ella è intenta a concedersi un momento di pausa sedendo compostamente, come se fosse a corte, su un barile. In una mano una tazza di camomilla aromatizzata alla menta piperita, nell'altra un cucchiaino che gira facendo attenzione a non farlo tintinnare. Gli stivali presentano gli aloni di quanto si raccoglie lungo le corsie d'emergenza, ma la gonna color glicine e la bianca camicetta dalle maniche a sbuffo sono intonse. Merito dei continui campi di grembiule a cui si dedica tra un paziente all'altro. La pancia è il tratto più evidente della sua minuta persona, in seconda posizione c'è la tinta dei suoi capelli. Una nota più scura dell'usuale rosa confetto che era solita sfoggiare a casa propria.

    22.20 Edrim (Rinnegato) Elemmírë Adepto della Rosa Nera [in direzione dell'Ospedale da Campo] Non le serve una mappa per trovare l'ospedale da campo. L'odore del sangue, unito ai gemiti dei pazienti sono indicazioni sufficienti all'Edrim per trovare la via da percorrere. In quella città intenta a difendersi ella continua a muoversi senza celare la propria identità d'elfa alta dietro un mantello od una maschera, ma neanche ostentandola ricorrendo ad una di quelle leggere vesti che è solita indossare presso la Torre della Rosa Nera. Veste, dunque, alla raminga. Stivali da viaggio, pantaloni neri, un corsetto, una casacca ed un coprispalle. I colori sono il nero e il blu della notte. La sua unica arma è un pugnale d'osso appeso alla vita a mezzo di una cintura di cuoio lavorato. Cammina tenendo tra le mani un grande vassoio di legno coperto da un lenzuolo bianco. Ad ogni passo ella spande dietro di se il profumo zuccherino delle glasse e delle farciture. Un naso attento potrebbe individuarla. Un orecchio attento potrebbe trovarla grazie al ritmo dato dai tacchi sui ciottoli della strada.

    22.22 Nocturna ( Campo di Battaglia –> Ospedale da Campo ) Non c'è un giorno cui riesca realmente a trovare un riposo o almeno provarci, tra battaglie , ritrovi , scoperte, studi, ogni ora è un accentuarsi di cose da fare. Cammina a testa bassa , di certo non per pudore o per mancata forza nel vedere cosa e come i resti sono disposti laddove giacciono ancora tracce della battaglia trascorsa la notte, semplicemente per un briciolo di stanchezza che comincia a farsi inesorabilmente sentire. Indosso questa volta, manca l'armatura, chiaramente decisa a dirigersi alle tende mediche allestite vicino alle porte cittadine, ha omesso di indossare ulteriori impedimenti, stivali da viaggio e un manto color rosso fuoco che dalle spalle copre la figura sino a mezza coscia. Ai fianchi tuttavia i foderi assicurano una coppia di lame, l'usuale per potersi muovere ora che è anche tenuta più sotto controllo da qualche milite. Un'occhiata veloce la concede al cielo, come se volesse assicurarsi di qualcosa , o di qualche presenza , cosa che tuttavia ne distoglie l'attenzione quando tra chi s'occupa di feriti e chi di quanti non hanno superato la notte , cerca con calma la figura di Lahja, senza imporsi fretta, senza far nulla per farsi notare oltre il dovuto.

    22.34 Cittadina di Emetria (Peredhil) Lahja Alto Decano delle Lande Oscure [ospedale da campo] Il trovarsi in una situaizone di guerra non sembra alterare la sua volontà di mantenersi coccolata e viziata come se fosse a corte. Il cucchiaino è in argento, la tazza è in porcellana bianca dipinta a mano con rose e bocciola in diverse tonalità di rosa. Una tazza che proviene dal suo set da viaggio! Finito di dare il giusto numero di giri, si rivolge a soffiare sopra la superficie della camomilla prima di andare a raccogliere un lunghissimo sorso. Una volta presolo abbasserebbe la tazza. Gli occhi chiusi, le labbra leggermente chiuse di chi par intenta ad esprimere un desiderio... quando riapre quegli occhi ecco che si trova davanti la figura della sorella maggiore <dr..> l'esclamazione è alta, entuasiasta. Con un raro sfoggio dell'agilità derivante dal proprio sangue misto, ella andrebbe a tirarsi su da sedere dal barile per iniziare a trotterellare in direzione della sorella maggiore. Quel ritmo gioioso, festoso, muta quando riconosce quel colore di capelli che è la differenza principale tra Sade ed Elemmire (che hanno la medesima altezza e lo stesso felino fisico). L'espressione rimane felice, ma c'è una decisa nota d'amore in meno. Elemmire non è Sade! La tazza viene stretta con forza, come stesse strozzando qualcuno nella propria mente.

    22.44 Edrim (Rinnegato) Elemmírë Adepto della Rosa Nera [pressi Lahja] La sua prima reazione, quando riconosce la sorella minore venirle incontro, è di spostare al proprio fianco sinistro il vassoio così da impedire all'Alto Decano delle Lande Oscure di andare a prenderne immediata visione. Non accellera il suo passo, non indietreggia. Continua a portarsi a lei vicino con quel moto leggermente danzante proprio di chi ha sempre un motivo all'interno delle orecchie. S'arresterà solo quando sarà ad una distanza di un braccio, circa, dalla figura di Lahja. Hanno la madre in comune. Questo significa avere gli stessi occhi ed un modo tutto loro di sorridere... fatto di gentilezza ed onesta. Nel caso dell'Edrim è l'onesta di chi ha imparato a dissimulare le proprie emozioni <mimi> è il suo esordio, usa il soprannome assegnato a Lahja nell'età infantile <qualcosa non va?> e sposterebbe lo sguardo in direzione dell'ospedale da campo <ti è successo qualcosa? Tu e le bambine state bene?> e si china leggermente verso di lei con il busto per andarla ad osservare negli occhi.

    22.48 Bambola di Sangue Nocturna Morte ( Ospedale da Campo ) « Storce le labbra in un paio di occasioni perchè da qualche tempo odori troppo forti le han cominciato a dare fastidio , odori tra le altre cose sempre ignorati e neppure calcolati. Quella smorfia di fatti appare e scompare a seconda del momento , e di tutta risposta la mancina si solleva al viso strofinando l'indice verso la punta del naso neppure volesse destarsi. Uno scossone al viso le fa riprendere il passo affondando gli stivali laddove il terreno lo conceda e riprendendo con lo sguardo l'attenzioni adeguate al raggiungimento della meta. Elemmire ne antecede la direzione e lo sguardo non può non soffermarsi su di lei prima di ricadere proprio verso Lahja e alternarsi su entrambe. Non si fa ancora sentire, non interviene a parole, semplicemente si avvicina così da cercare di porre fine ai passi che andrebbero a separarla dalle due. » Signore. « Irrompe solamente ora , andando ad arrestare il passo a non più d'un paio di metri dalle figure. Occhi prima sull'una, poi sull'altra. »

    22.57 Cittadina di Emetria (Peredhil) Lahja Alto Decano delle Lande Oscure [ospedale da campo] All'odore delle soluzioni alcoliche usate come medicinali, del sangue e dei principi di decomposizione lei s'è ormai abituata. Quella "puzza da ospedale" nella sua mente è simile al silenzio della natura per gli elfi. Non ha quindi difficoltà a individuare quella nota dolce. Gli occhi, nella stessa tonalità d'acquamarina da loro ereditata dalla comune madre, si rivolgono in direzione del vassoio <ciambelle!> un pigolio infantile a cui segue un tornare a guardare Elemmrie <qualcosa NON VA?> ripete quelle parole ma mettendoci tutto il proprio aristocratico sdegno <certo CHE NON VA'!> e lancerebbe in direzione del pavimento la tazzina con la camomilla alla menta piperita <lui NON E' QUI!> e all'ultima esclamazione segue un singhiozzo nervoso. *hic* che si ripete anche quando ode il saluto di Nocturna *hic* nella sua direzione a cui fa seguire quella riverenza affettata propria della sua natura *hic*

    23.05 Edrim (Rinnegato) Elemmírë Adepto della Rosa Nera [pressi Lahja] Le mani si spostano dalla loro posizione. La mano sinistra prende a reggere le ciambelle da sotto il vassoio, mentre la destra viene sollevata per essere portata all'orecchio destro nel tentativo di attutire il fastidioso eco prodotto dalle parole di Lahja. Quando quella tazza si rivolge a cadere ecco che l'Edrim si rivolge a comporre un passo indietro portando sul volto quel sacro timore proprio di chi non desideri essere coinvolto in una crisi isterica. <...> le labbra si schiudono, ella sembra cercare qualcosa da dire, ma non sembra trovare qualcosa almeno fino a quando non arriva Nocturna. Si rivolge verso di lei con quel sorriso propria del profeta toccato dalla presenza di un inviato celeste <nocturna!> e poi sposterebbe la mano ad indicare la donna a Lahja <su, Mimi, calmatevi! Guardate, è appena arrivata una rappresentante del Governo che saprà sicuramente aiutarvi a rivolgere questo vostro...> si morde il labbro inferiore <...nostro problema, che ne dite?>

    23.11 Bambola di Sangue Nocturna Morte ( Ospedale da Campo ) « Un'altra occhiata veloce viene donata al cielo prima di tornare con il mento in una postura più accomodante e piegarlo di qualche grado verso sinistra così da aver un campo visivo adeguato per osservare entrambe. La mani scivolano ad unirsi innanzi al ventre mostrando i palmi verso l'esterno e le dita strette tra loro , un'attenzione di qualche minuto ulteriore verso il pancione di Lahja e al suo singhiozzare solleva un sopracciglio senza nascondere una perplessità evidente, dettata da quell'improvviso manifestarsi e non da luoghi e discorsi cui non ne intende prender conoscenza . » Io cosa ? « Chiede subito voltandosi verso Elemmire. L'osserva velocemente da capo a piedi accennano un sorrisetto piuttosto smarrito. Le labbra rimangono schiuse ancora qualche istante come se effettivamente cercasse qualcosa di sbrigativo da rispondere, eppure poi solleva le mani agitandole innanzi al viso per poi farne ricadere una al fianco, la destra invece ad adagiarsi al ventre, schiudendosi appena. » Se posso essere d'aiuto per qualcosa che rientri nel mio Campo, chiedete pure. « Dondola il viso qualche istante prima di posarsi qualche secondo sull'una, qualche secondo sull'altra. »

    23.18 Cittadina di Emetria (Peredhil) Lahja Alto Decano delle Lande Oscure [ospedale da campo] Si risolleva dalla propria riverenza. La cipria, gli obretti e quella traccia di rossetto portata sul volto stanno cominciando a risentire del corso della lunga giornata oltre che della minaccia delle lacrime presenti sul fondo dei propri occhi. Quella gonna non ha tasche, non ha appesa una cintur alla vita e quindi non ha una borsetta a cui attingere <fazzoletto!> pigola in direzione di Elemmire come se fosse tornata bambina e poi *hic* mentre si rivolge nuovamente a Nocturna <i confini delle Lande Oscure sono chiuse. Sade DOVREBBE essere ad Angarid.> Quel condizionale viene pronunciato con evidente gelosia. Il dito indice si solleva in direzione di se stessa come a sottolineare la propria persona <mi servirebbe un lasciapassare per farlo entrare.> *hic* prima di mordersi il labbro inferiore <o qualcuno d'astuto per ucciderlo!> e sposta lo sguardo da Nocturna ad Elemmire come se s'aspettasse che loro approvino la sua ultima decisione

    23.28 Edrim (Rinnegato) Elemmírë Adepto della Rosa Nera [pressi Lahja] Un nuovo passo indietro viene composto per permettersi di poter osservare tanto Lahja quanto Nocturna, ma poi eccola procedere nuovamente in avanti per avvicinarsi alla mezzelfa. Forte di una pazienza resa più alta dall'aver generato tre figli ed averne allevati due, l'Edrim non si rivolge a sorridere od irridere Lahja quando le compone quella richiesta. La mano destra viene portata ai propri pantaloni e da una tasca posteriore viene estratto un semplice fazzoletto di cotone privo di qualsiasi ricamo o decoro. Un movimento del polso dall'alto verso il basso le sarebbe necessario per aprirlo e così consegnarlo alle mani dell'Alto Decano delle Lande oscure. Fatto questo tornerebbe a reggere con entrambe le mani il vassoio delle ciambelle, ancora protette dal loro lenzuolino. Mistero dunque sulle glasse, ma non sulla loro dolce presenza! <sade...> si sente poi in dovere di intervenire nella discussione <...è il padre dei suoi figli.> da Nocturna a Lahja <perché ucciderlo? Non potresti...> sembra cercare all'interno della propria mente un'idea e nuovamente nel tornare ad osservare l'umana sembra trovare l'illuminazione <...torturarlo?> e tornerebbe a guardare Lahja <non dicevi sempre che volevi una cavia per sperimentare i tuoi nuovi veleni?>

    23.34 Bambola di Sangue Nocturna Morte ( Ospedale da Campo ) « Non avendo modo di conoscer quel discorso dal principio, né avendo altrettanto cura nei dettagli , si limita a studiarne verbi e reazioni che la mezzelfa non cela minimamente , questione che le fa sollevare il sopracciglio quando poi il viso si abbassa appena scuotendosi. » Mi spiace il Padre non possa esserVi vicino come voi vorreste Milady, suppongo quasi di poterVi capire, in un certo senso. « E quel tono andrebbe svanir lentamente quando tuttavia si mostrerebbe un sorrisetto di circostanza non appena torna a guardarla, spesso e volentieri cercando lo sguardo di Elemmire. » Si, ne ero a conoscenza di Sade. Ultimamente vengo spesso a trovare Lahja. « Specifica subito quando nel parlare osserva l'elfa. » Se volete davvero ucciderlo , vi consiglierei di divertirVi un po' e concederVi un po' di sfogo, magari con qualche tortura, non so. « Fa spallucce come se infondo fosse la cosa più naturale del mondo visto l'argomento trattato. Eppure dopo aver concesso un opinione quanto fugace in merito, torna a guardare Elemmire, rendendosi conto che senza volerlo, han praticamente detto la stessa cosa. La fronte si aggrotta accentuando le pieghe della pelle, e un nuovo movimento del viso per scuoter chissà quali pensieri. » A tal proposito del venirVi a trovare spesso, Decano.. Vogliate solo concedermi pochi minuti prima che possa tornare ad occuparmi delle mie Mansioni.. « La mancina ora s'avvicina al viso per adagiarsi fianco delle labbra. »

    23.46 Cittadina di Emetria (Peredhil) Lahja Alto Decano delle Lande Oscure [ospedale da campo] Ci pensa. La si può vedere seriamente prendere in considerazione quell'idea offertale tanto da Nocturna quanto da Elemmire. Istintivamente la mano viene a sollevarsi in direzione del fazzoletto offerto, MA quando lo vede ecco ritira indietro la mano <oooooo!> quella lunga vocale si riempie di disapprovazione <è cotone semplice!> le mani vengono portate entrambe alla vita sottolineando la sua minuta (e gravida) figura fornendole un minimo grado d'autorità <non-SI-FA!> come dovesse correggere un'animale scandisce lentamente le lettere <gli elfi portano con loro fazzoletti di seta...> e solo allora sembra prendere atto dell'abbigliamento della sorella maggiore <ooooo!> nuovamente quella lunga vocale piena di aristocratico sdegno <no! No! No!> ogni singolo capo d'abbigliamento viene giudicato da quella sillaba <assolutamente no!> è il suo giudizio finale <d'ora in avanti voglio vederti vestita come si conviene!> e sottolinea quella frase volgendosi su se stessa per andare a prestare la propria totale attenzione a Nocturna <certamente! Venite.> ed andrebbe ad avvicinarsi a lei con quei piccoli passi goffi propri di chi è prossima al parto per condurla in direzione di quel barile che è divenuta la sua poltrona d'ufficio. Prima però di ascoltare totalmente Nocturna ella si girerebbe in direzione di Elemmire, come fosse colpita da un'idea improvvisa <girare NUDA E' ALTRETTANTO PROIBITO A MENO CHE NON LO AUTORIZZI L'ELETTO DI TIAMAT!> e poi scuotendo il capo tornerebbe all'umana <vogliate scusarmi! ma è un caso oltremodo difficile il suo> sospira, tra il rassegnato ed il divertito prima di andare a rivolgere a Nocturna il proprio sorriso incoraggiante <ditemi tutto!>

    23.55 Edrim (Rinnegato) Elemmírë Adepto della Rosa Nera [pressi Lahja] Se Nocturna si dimostra perplessa, l'Edrim da canto suo si lascia andare ad una risata che non nasconde dietro le proprie mani. Vuoi perché non è più quella di una volta, vuoi perché ha le mani occupate dalla presenza di quel vassoio a cui nessuno - salvo lei - continua a prestare il giusto grado d'attenzione. Quando Lahja si rivolge a giudicare il proprio abbigliamento ella risponde arricciando le labbra in una smorfia che potrebbe ricordare l'Alto Decano delle Lande Oscure. In questi piccoli particolari si può vedere la loro vicinanza all'interno dell'albero genealogico, ma quella sfumatura di capriccio viene a lasciare spazio alla sorpresa nel momento in cui Nocturna palesa la propria familiarità alla persona di Lahja. Non ha tempo però di comporre una domanda o trarre conclusioni, perché viene messa all'angolo. Lì, obbediente, rimane almeno fino a quando non le arriva l'ultimo urlo dell'Alto Decano delle Lande Oscure cui risponde con <ho CAPITO!> con quel tono esasperato proprio di chi ha le maglie della propria elfica compostezza allentate dalla malattia

    00.00 Bambola di Sangue Nocturna Morte ( Ospedale da Campo ) « L'ammonizione nei riguardi di Elemmire le concede qualche istante per scorrere sulla figura presa di mira e tornare poi verso Lahja, senza tuttavia loquire in merito seppur in viso la tanto e ricercata espressione perplessa non può mancare di esser mostrata per reazioni che si susseguono a reazioni. Sbatte le palpebre più volte quando all'ultima ammonizione, cui ne tira fuori il nome dell'Eletto, lo sguardo si stringe appena portandosi a fissarsi verso il Decano. » Invero, volevo chiederVi una qualche tisana, o un qualcosa possa conciliare il sonno , potrete immaginare che questi giorni sono davvero movimentati, e per nulla tranquilli. « Una piccola pausa. » Per quanto ci stia provando, davvero! Non ero nemmeno in prima linea ieri... « E subito par quasi trovare una giustificazione, quando le labbra si muovono a destra e sinistra. » E poi , beh volevo . .« E si fa silenziosa, smuove le dita della mancina come se fosse un ausilio a ricercare delle parole. » InformarVi che.. sono Gemelli. « E non dice altro, non spiega e non specifica come faccia a saperlo, la fissa e basta senza nascondere quel leggero rossore sulle gote, per via del non esser di certo abituata a trattare un determinato tipo di argomentazioni. Cerca lo sguardo di Lahja, e al contempo, quello di Elemmire, un alternarsi che si ripete più e più volte. » Ma che nonostante tutto, qualche giramento di testa, a volte nausee, e mi danno fastidio tutti gli odori.. Comunque, sto bene. « Sbatte velocemente le palpebre perchè con altrettanta velocità fa sempre quell'andi rivieni sulle due figure. »

    00.18 Cittadina di Emetria (Peredhil) Lahja Alto Decano delle Lande Oscure [ospedale da campo] Raggiunta quella provvisoria sedia da ufficio vi si lascerebbe cadere sopra con quell'educata ma al contempo manovra propria di chi ha una pancia di notevoli dimensioni da gestire. <ufff...> un sospiro le sfugge dalle labbra. Per tutto il tempo di quell'azione ella ha tenuto le braccia ben distanti dal corpo nel tentativo di equilibrarsi, ogni tanto le ha agitate in maniera simile all'agitare delle ali dei pulcini. <non dovete giustificarvi, Nocturna> a quelle parole segue un sorriso, prima di allungare una mano per raccogliere un piccolo tagliere di legno su cui ha inchiodato alcuni fogli di pergamena ed una matita (usando dello spago) <vi prescriverò una camomilla aromatizzata ai semi di papavero. Dovrebbe aiutarvi a conciliare il sonno. Per quanto concerne, invece, un'eventuale nausa provocata dal cavalcare sul campo di battaglia o dagli odori dati dalla città> una piccola pausa sembra stia cercando di scegliere il rimedio migliore <vi suggerirei di tenere in bocca del pane secco o del limone.> quello che dice viene scritto all'interno del proprio foglio. Una volta compilato e firmato viene consegnato a Nocturna <ho requisito uno degli speziali perché mi assista come farmacista. Se gli mostrerete questo foglio vi darà quanto vi serve!> a quanto pare continua a requisire gente sfruttando il nome di Sulex! <gemelli?!> c'è un'emozionata sorpresa nelle sue parole <ma è meraviglioso!> ora entusiasmo <se fossero due maschietti potremmo farli sposare alle mie due bambine!> già sembra vedere quell'evento nei propri occhi e per riscuotersi da quel sogno ad occhi aperti si fissa su Nocturna con maggior attenzione <sono contenta di questa notizia! Significa che state sviluppando i sensi e gli istinti di una madre!> dopo quell'esclamazione sposta la propria attenzione in direzione di Elemmire. L'osserva per un'istante prima di tornare a guardare Nocturna <la sua presenza, v'infastidisce? Se volete posso rinchiuderla in una stanza dalle pareti imbottita!>

    00.23 Edrim (Rinnegato) Elemmírë Adepto della Rosa Nera [pressi Lahja] Lascia all'Alto Decano delle Lande Oscure e a Nocturna il loro spazio, non s'inserisce avvicinandosi o prestando il proprio elfico udito al corso della loro conversazione. Muove i suoi passi in direzione dei cocci della tazza prodotti dall'impeto della sorella. Li osserverebbe come se dovesse trarre dalla loro posizione sul terreno un qualche auspicio per il futuro. Quando in mezzo a quelle rose dipinte a mano su schegge di porcellana riesce ad individuare il cucchiaino d'argento ecco che andrebbe ad inginocchiarsi quel tanto che basta da poter stendere una mano per raccoglierlo. La mano destra sarebbe deputata a quest'azione, la mano sinistra - ancora una volta - dovrebbe farsi carico di sostenere tutto il vassoio con dentro le ciambelle

    00.34 [Bambola di Sangue] Nocturna [Morte] ( Ospedale da Campo - > Castello ) « Quasi ne avesse trovato un passatempo gradevole per l'attesa di un responso , prosegue nell'alternarsi di sguardi costituendo con il campo visivo una parabola che, dal viso di Lahja, prosegue sino a quello di Elemmire e viceversa. Richiamata dalla voce del Decano, è verso ella che si rivolge, andando ad annuire e attender di poter prendere il foglio che le viene sporto. » Non mi da alcun fastidio vostra sorella, al contrario. Suppongo quasi possa capire bene la mia condizione. « Alza appena il tono, quasi volesse proprio farsi sentire e in un qual modo, richiamarla , eppure un debole cenno di diniego è successivamente accompagnato. Quando torna verso la mezzosangue, le labbra si tirano in un sorriso di circostanza . » Oh, già pensate al matrimonio? Facciamoli prima giocare insieme. « E solo allora si concederebbe una leggerissima risata che ne accompagna a strizzare un occhio in sua direzione. Un passo indietro, quasi ne dovesse far tesoro di quanto ha appena udito, e quasi infondo, potesse metter subito in atto al Castello, recuperando qualche tisana o almeno, la camomilla. Un cenno col viso, prolungato. Un ringraziamento. » Vi vedremo presto Lahja, e qualora decidiate le sorti per il padre delle vostre Gemelle, fatemi sapere. « Si volta ora, andando a dirigersi verso Elemmire. » Quando sarà calma questa situazione e quando l'orizzonte sarà libero da schiere nemiche, fatemi compagnia con una camomilla, hm? « Reclina il viso di lato e seppur sia la direzione dell'elfa quella intrapresa , prosegue diritto con l'ovvia quanto scontata meta del Castello e di quanto ancora avrà da porsi prima di un adeguato riposo. » ( ~ end )

    00.45 [Cittadina di Emetria (Peredhil)] Lahja [Alto Decano delle Lande Oscure] [ospedale da campo] Ascolta le parole dell'umana soppesandole con quell'attenzione propria di una persona che non si curi solo dei corpi ma anche delle menti dei propri pazienti. Quello sguardo vacuo, proprio di chi ha difficoltà a mettere a fuoco quanto si trova oltre la misura della propria mano stesa, cerca di concentrarsi tanto sulla persona di Nocturna quanto più su quella di Elemmire così distante da lei <potreste trovare reciproco giovamento l'una dalla presenza dell'altra. Forse. Se trovaste la misura con cui muovervi senza infrangere i vostri reciproci equilibri.> parole pronunciate con tutta la serietà della sua posizione di cerusico, ma alla fine torna sempre quel sorriso d'aristocratica che sembra voler sciogliere nel rosa ogni problema del mondo <sì, vi farò avere notizie. Voi, da canto vostro, riguardatevi!> e così dicendo andrebbe a rialzarsi da quel barile. Non per andare incontro alla sorella maggiore, non subito almeno, prima omaggerà Nocturna con quella riverenza propria di chi porti sempre il giusto rispetto per il potere detenuto nelle mani altrui.

    00.58 [Edrim (Rinnegato)] Elemmírë [Adepto della Rosa Nera] [pressi Lahja] Raccoglie quel cucchiaino d'argento. Lo rigira tra le dita studiando il proprio riflesso contro di esso almeno fino a quando Nocturna non alza la vece per farsi appositamente udire. L'ascolta, ovviamente, e la sua reazione, nel momento in cui riesce a fare gli opportuni collegamenti, è un sorriso. Non c'è gelosia. Non c'è invidia. Non c'è rabbia. C'è la dolcezza di chi è felice per l'altrui felicità, ma stemperata da un lieve grado di preoccupazione quando nella sua mente si riaffaccia un ricordo. Quale? Ella non lo dice ma da come osservi il collo di Nocturna - quando le si avvicina - si potrebbe immaginare quale parte dei suoi pensieri si sia risollevata. <s...sì> più che una risposta quella parola è una nota sfuggita al controllo delle proprie emozioni. C'è agitazione, ma questa si stempera quando trova altre cose da dirle <quando voi lo desiderete, Nocturna, e se sarà mia possibilità sarò felice di parlare con voi davanti ad una tazza di camomilla.> e così dicendo andrebbe ad inclinare il capo in avanti in segno di saluto alla donna che prende congedo. Risollevandosi da quella posizione ella andrebbe a seguire la schiena della donna fino a quando Lahja non richiederà la propria attenzione. <ciambelle?> e le mostrerebbe il vassoio, prima di incamminarsi in direzione del suo "ufficio" in quell'ospedale da campo. In quel suo agire c'è il tentativo d'evitare d'affrontare con l'Alto Decano delle Lande Oscure le conseguenze relative a quella scoperta... Nocturna incinta con Sulex, vampiro, sul trono delle Lande oscure.
     
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